Il Centro diurno polifunzionale

 

Il Centro Diurno Polifunzionale “Il Fiore del Deserto”, che offre percorsi formativi e psico-educativi a soggetti in condizione di fragilità psicosociale o con provvedimenti penali e/o civili.

Ciò, anche attraverso la Convenzione stipulata con il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale, per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità. Le attività proposte hanno lo scopo generale di favorire, attraverso la promozione e la valorizzazione delle attitudini e delle capacità personali, l’autonomia e l’inclusione delle persone accolte.

 

1. Finalità

 

Il nostro intervento, centrato sulla persona nella sua dimensione intersoggettiva, punta a cogliere le risorse individuali e a promuovere l’uso competente della funzione riflessiva.

Il nostro obiettivo finale è quello di restituire alla persona la motivazione al fare, al riproporsi per reinserirsi gradualmente nel tessuto sociale, in modo rispondente alla sua stessa personalità e ai suoi interessi.

Il fine è, quindi, creare autonomia e “dipendenza sana”, per vivere al meglio e superare i sintomi più gravi. Proprio per questo motivo, il nostro agire si focalizza sui bisogni reali del soggetto, stimolando la consapevolezza autonoma degli stessi.

Grazie alla qualità del tempo vissuto attivamente nel Centro, il soggetto gradualmente diviene capace di rileggere consapevolmente i rapporti disfunzionali che hanno caratterizzato l’espressività patologica della sua personalità, potendo così vivere al meglio le fasi successive del progetto.

 

2. Metodologia

In loco parentis

 La mano è la finestra della mente

Kant

 

La metodologia adottata è stata definita principalmente sulla base dell'esperienza maturata dalla nostra associazione nel corso del tempo e sistematizzata attraverso la ricerca e lo studio di esperienze analoghe.

Ciascuna proposta formativa è sorretta da una prassi metodologica ispirata dal lavoro artigianale, considerando tale sia quello dell'artigiano nella sua bottega che quello dell'agricoltore sul suo campo.

 

Ci siamo rifatti al lavoro artigianale per la sua intrinseca natura sapienziale, intessuta di ripetuta attenzione verso i tempi di apprendimento del giovane, che deve maturare un percorso di crescita e di acquisizione di saperi materiali.

Nella bottega o nel campo, chi doveva apprendere un mestiere o un'arte partecipava, quindi, ad un percorso di crescita e apprendimento che implicava una relazionale costante tra il senso della vista e il senso del tatto.

 

Poiché l'occhio e la mano agiscono di concerto, l'osservazione ripetuta delle sequenze di un determinato processo creativo trasmette istruzioni operative alle mani abilitandone il saper fare.

 

Il flusso creativo, dalla vista alla sensibilità manuale, è in questo caso trasmesso direttamente, nello sviluppo dell’artefatto, dal formatore all’allievo, in quella che chiamiamo la fase dell'apprendistato/apprendimento. Una fase che costituisce, nella relazione interpersonale, un transfert positivo.

 

Il piano metodologico si articola in sequenze di relazioni orizzontali tra tutte le figure coinvolte e trova, nel banco di lavoro o nel campo coltivato, un ideale laboratorio esperienziale-formativo.

 

Centrale è la figura del formatore-artigiano, ovvero di colui che possiede i saperi ed è in grado di trasmetterli nelle differenti fasi creative.

L'autorevolezza della figura adulta, conduttore del laboratorio, assume, quindi, una funzione centrale: è il promotore dell'attenzione necessaria per suscitare nel giovane interesse al percorso intrapreso.

 

Qui il formatore integra, nella relazione con l’allievo-ospite, la funzione di in loco parentis che prosegue oltre le fasi operative, assolvendo al compito di figura di riferimento per tutta la durata del percorso formativo e riabilitativo.

La trasmissione dei saperi avviene direttamente nel processo di trasformazione, nell’ambito del quale, utilizzando gli strumenti del lavoro, si formano le abilità manuali e creative.

La modalità di apprendimento fondamentale è l'osservazione. Gli occhi sono i canali principali di acquisizione del sapere.

Diversamente da altre relazioni, mediate da canali analitici, nel processo creativo la relazione formatore-allievo è prevalentemente sociale, avviene per trasmissione orale e consente, attraverso l'apprendimento dei saperi, l'assimilazione dei valori intrinsechi del lavoro e, insieme a questi, le regole comportamentali con cui intrecciare relazioni costruttive orientate al reinserimento sociale.

 

In questa prassi metodologica, fondamentale è la relazione interpersonale che, nel rapporto diretto con l’allievo-ospite, disciplina i ruoli all'interno di un campo semantico condiviso ma nel quale le figure sono nettamente separate seppure interagenti.

 

Tutte le fasi del percorso sono seguite e monitorate da uno psicologo: l'osservazione, i colloqui individuali e i colloqui di gruppo (questi ultimi svolgono anche la funzione di auto aiuto), sono orientati ad elaborare i profili personali che consentono un intervento mirato per individuare i nodi storici, sociali e familiari verso i quali indirizzare l'intervento di sostegno.

 

3. Attività

 

Il Centro diurno polifunzionale prevede specifiche aree di intervento con l’individuazione di una serie di attività da svolgere per favorire lo sviluppo individuale delle persone accolte.

 

Ambiente e natura:

Giardinaggio

Coltivazione di piante

Coltivazione di ortaggi

Cura di animali da cortile

 

Apicoltura:

Apiario didattico

Laboratorio di smielatura

 

Laboratori esperienziali:

Gastronomia

Lavorazione del legno e di materiale da riciclo

Home made

Cucito

 

Giornalino:

Elaborazione dei contenuti per “Il Foglio Parlante”, il giornalino de Il Fiore del Deserto

 

Riunioni quindicinali tra il gruppo dell’utenza e l'équipe:

Il venerdì, a cadenza bisettimanale, si svolge la riunione di gruppo orientata a creare uno spazio di condivisione sistematico. Durante questo incontro ciascun partecipante viene sostenuto nell’elaborazione di un’osservazione complessiva sul proprio percorso nel Centro.

Lo scopo è di verificare le finalità del proprio progetto ed eventualmente indagare su possibili soluzioni alternative (modificare gli obiettivi, attivare risorse nuove). Il fine ultimo di questo spazio è sostenere la possibilità di creare legami di maggiore fiducia verso gli altri, che siano gli operatori o gli altri ospiti.

 

L’équipe clinica predispone per ogni utente un programma di attività personalizzato e modulato in base sia ai suoi nodi problematici e che ai suoi punti di forza. Ciò, avvalendosi di moduli specifici che hanno come interventi costanti il trattamento psicoeducativo ed abilitativo/riabilitativo.

 

 

 

4. Destinatari del Servizio

 

Il Servizio è rivolto a soggetti di età maggiore di 14 anni, per i quali si ritiene necessario un sostegno nel percorso di autonomia, di inserimento o reinserimento sociale e lavorativo.

 

5. Criteri e modalità di accesso

 

Attraverso una preliminare valutazione dei bisogni del minore e della compatibilità dell’accoglienza presso il Centro e con il gruppo degli ospiti già presenti, l’inserimento viene concordato, congiuntamente, dagli invianti (operatori dei Servizi, famiglia etc.), dal responsabile e dall’équipe.

Nella prima fase dell’inserimento si attiva un percorso di osservazione e valutazione finalizzato ad un’accurata definizione dei bisogni del soggetto, che consenta l'elaborazione di un progetto personalizzato.

 

6. Personale

 

L’equipe è costituita da:

- un responsabile che svolge funzioni di raccordo con gli invianti e i servizi esterni, coordina l’équipe educativa, struttura e supervisiona i progetti personalizzati;

- educatori e operatori che elaborano e attuano i progetti individualizzati e che costituiscono il punto di riferimento per i singoli ospiti;

- uno psicologo disponibile per tutti coloro che abbiano necessità di disporre di un supporto di questo tipo per affrontare momenti di criticità;

- un coordinatore;

- conduttori dei laboratori formativi ed espressivi.

 

Figure aggiuntive complementari:

- cuoco;

- addetto alle pulizie;

- personale amministrativo;

- volontari e tirocinanti.

 

7. Organizzazione

 

L'organizzazione delle attività svolte ricalca il normale e sano svolgimento della vita quotidiana in conformità al progetto globale e personalizzato:

- accoglienza e assistenza;

- inserimento in attività laboratoriali/lavorative;

- somministrazione dei pasti;

- sostegno educativo all’inserimento sociale e lavorativo;

- supporto psicologico e psicoterapeutico coerentemente con il progetto personalizzato;

- trasporto assicurato con mezzi della struttura e/o del personale;

- gite ed attività culturali;

- coinvolgimento nell'organizzazione e nella gestione delle attività quotidiane;

- rapporti con le famiglie e/o con figure significative.

 

8. Gestione del tempo

 

La giornata è organizzata secondo tempi che scandiscono i momenti di:

- accoglienza e colazione;

- svolgimento attività laboratoriali/lavorative (con una pausa);

- pranzo;

- ripresa delle attività;

- merenda;

- saluti.

 

Seppure tutte le attività vengano svolte rispettando i tempi personali di ciascun soggetto, sono comunque previsti orari stabiliti per i pasti e per le attività laboratoriali.

 

Orario pasti

COLAZIONE

PRANZO

MERENDA

09:00

12:30

14:45

 

Orario attività laboratoriali/lavorative

MATTINA

POMERIGGIO

dalle 09:30 alle 12:30

dalle 13:30 alle 14:30

 

Gli orari non sono rigidi, possono subire lievi variazioni in relazione alla unicità e specificità della vita quotidiana nel Centro.

 

9. Rapporto con le famiglie

 

Il Servizio offerto prevede anche un raccordo con le famiglie degli utenti, il quale si sostanzia in:

- colloqui informativi e conoscitivi;

- colloqui di monitoraggio con famiglie e/o con figure significative;

- terapia familiare;

- colloqui mirati con i diversi referenti e su diverse problematiche o tematiche relative al soggetto.

 

10. Rapporti con la rete delle risorse territoriali

 

Il Centro ha attivato negli anni una Rete di collaborazioni con le risorse territoriali che comprende rapporti strutturati e consolidati con:

 

- Istituti scolastici;

- Centri di formazione professionale;

- Strutture sanitarie e centri di sostegno psicologico/psicoterapeutico;

- Centri sportivi;

- Centri di aggregazione;

- Associazioni ed enti che promuovono attività culturali e ricreative;

- Questure, Ambasciate e Consolati;

- Aziende del territorio per la promozione di tirocini formativi;

- Cittadini e famiglie per la creazione di reti di sostegno informale.

 

11. Sistema di rilevazione della qualità del Servizio

 

E’ prevista, nell’ambito del sistema di qualità, una rilevazione del grado di soddisfazione in merito al servizio erogato. Le rilevazioni sono effettuate periodicamente nel corso degli incontri con gli utenti, le famiglie e con gli operatori coinvolti. Ognuno di questi interlocutori è invitato ad esprimere il proprio grado di soddisfazione e a segnalare problematiche o specifici apprezzamenti.

 

12. Orari

Dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 15:00.

 

13. Contatti

 

Associazione di Promozione Sociale Il Fiore del Deserto

Telefono: 0641400011

Fax:0641469063

email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

sito web: www.ilfioredeldeserto.it ; www.agricolturasocialefioredeldeserto.it

 

Responsabile: Dott.ssa Vittoria Quondamatteo